Si è conclusa il 30 aprile, presso il Villaggio Olimpico di Bardonecchia, la quinta edizione delle Olimpiadi Nazionali di Debate, un’animata competizione linguistica che ha visto la presenza di 32 squadre e ben 128 debater provenienti da tutta Italia.

Tra gli studenti del Liceo Classico “G. Carducci” di Bolzano, in rappresentanza dell’Alto Adige, siamo stati selezionati in quattro per prendere parte all’evento, sotto la guida esperta dalla professoressa Alessia Giangrossi.

Quattro giornate di confronto e dibattito volte allo sviluppo di competenze trasversali, dette “life skills”, che ci hanno permesso di sviluppare tecniche comunicative efficaci, sintesi e valutazione delle fonti e dei dati, public speaking, senso critico e di autovalutazione, gestione delle emozioni e dello stress, oltre che aiutarci a dissolvere alcuni paradigmi tradizionali, promuovendo quindi il lavoro di squadra, non solo tra studenti ma anche tra docenti e studenti.

Il Debate è dunque, al di là della gara in sé, una disciplina che favorisce il conseguimento di numerose capacità, che potremo utilizzare sia per il potenziamento del metodo di studio, che per migliorare le nostre relazioni quotidiane.

Ci siamo cimentati in sei dibattiti, tra temi preparati e temi impromptu, cioè completamente improvvisati; discussioni formali dettate da protocolli e tempi precisi, per preparare i quali sono stati necessari molti esercizi di documentazione e di elaborazione critica.

L’elasticità mentale è un requisito fondamentale, in quanto una stessa mozione va dibattuta sia argomentando una posizione “a favore” che “contraria”. Questo meccanismo di alternanza ha l’obiettivo di incoraggiare la presa di coscienza della pluralità di opinioni che accompagna ogni singola tesi, allenando la mente a considerare posizioni diverse, senza focalizzarsi esclusivamente sulle proprie opinioni.

Al termine del confronto i giudici hanno valutato sia la prestazione delle squadre che del singolo partecipante, assegnando un voto che misura le competenze raggiunte, sia in relazione al contenuto, che per quanto riguarda le cosiddette “soft skill”, come le capacità espositive, la postura e il lavoro di squadra.

È stata un’esperienza che ha indubbiamente contribuito alla formazione della nostra identità di “cittadini consapevoli”, preparandoci ad affrontare i problemi, nella vita adulta, con spirito critico e costruttivo, analizzandoli da diversi punti di vista, nel rispetto delle ragioni dell’altro, ma essendo sempre pronti a difendere le nostre tesi dalle possibili confutazioni.

La pratica del Debate, con cui ci siamo interfacciati, deriva dall’oratoria classica ed ha un legame intrinseco con l’esercizio democratico della parola, intesa come espressione stessa dell’identità: essa permette infatti di imparare che, solo superando le barriere mentali, è possibile prendere piena consapevolezza del proprio pensiero.

Questo, tuttavia, non dev’essere letto in chiave individualistica, perché per fare questo esercizio è necessario il confronto costante con “l’altro” e con la sua personale visione del mondo, che non va considerata un ostacolo, ma piuttosto un arricchimento in grado di chiarire le proprie idee o anche di cambiarle, in un’ottica di apprendimento e consapevolezza.

Durante i dibattiti, soprattutto grazie ai giudizi dati al termine di ogni round, abbiamo potuto constatare un sostanziale miglioramento delle nostre prestazioni e argomentazioni, ed è stata quindi un’occasione di crescita personale e delle competenze.

Oltre al valore didattico dell’esperienza, per noi ragazzi di Bolzano, è stata un’opportunità per confrontarsi con una realtà nuova e con altri ragazzi della nostra età provenienti da tutta Italia. Nonostante si trattasse di una competizione, il clima che si è creato tra i partecipanti è stato di amicizia e stima reciproca; abbiamo creato dei legami che sicuramente porteremo avanti nel tempo. Speriamo di poter ripetere questa esperienza negli anni futuri.

(Gaia Guzzi, 3A)