Organizzare gli eventi della Settimana della memoria per il Carducci significa ribadire il ruolo della scuola come presidio democratico che contribuisce a una cittadinanza consapevole, come centro promotore di cultura e civiltà per i nostri studenti e per il nostro territorio che fra crescere una società che, memore degli orrori del passato, sia in grado di costruire un mondo migliore, a partire dai ragazzi.

La giornalista Silvia Brena, la scrittrice Igiaba Scego e lo storico Gianluca Gabrielli dialogheranno (in modalità online) con le studentesse e gli studenti del Liceo “Carducci” di Bolzano. I docenti referenti sono la prof.ssa Giangrossi, la prof.ssa Scicchitano, il prof. Sarri.

Il Liceo “Carducci” ha promosso, in concomitanza con la commemorazione del 27 gennaio, giorno della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, una intera “Settimana della memoria” per stimolare gli studenti alla riflessione sui drammatici eventi che hanno insanguinato il Novecento e che rischiano, con la progressiva scomparsa dei testimoni diretti, di essere dimenticati.

La storia, scrive Primo Levi, ha la “tendenza manichea” a “ridurre il fiume degli accadimenti umani ai conflitti, e i conflitti a duelli, noi e loro, i buoni e i cattivi”. Primo Levi invocava lo studio della realtà e della storia, per sfuggire all’oblio e alla semplificazione che alimentano fenomeni di odio e razzismo a cui, purtroppo, ancora oggi si assiste. Proprio su questo tema si apre il primo dei tre incontri della Settimana della memoria: il 27 gennaio, la giornalista e scrittrice Elena Brena incontrerà gli studenti per dialogare con loro sulla Costruzione-decostruzione dei discorsi d’odioLa scuola intende in tal modo offrire la possibilità di interrogarsi criticamente sulla comunicazione che veicola intolleranza, da quella razziale a quella rivolta verso ogni tipo di minoranza.

A questo incontro ne seguirà un altro il 29 gennaio con Igiaba Scego, autrice italo-somala che ha messo al centro del suo lavoro il multiculturalismo e la riflessione storica sul nostro passato coloniale. La scrittrice dialogherà con gli studenti del liceo su questi temi a partire dal suo ultimo romanzo La linea del colore, che ha riaperto in Italia il dibattito su un tema a lungo accantonato: il colonialismo italiano

Su questo filone si inserisce il terzo degli incontri della Settimana della memoria: quello con Gianluca Gabrielli, docente della Università di Bologna, che il 3 febbraio discuterà con gli alunni di Sport, razzismo e totalitarismo fascista.

Gabrielli si soffermerà sul ruolo assunto dallo sport, promosso dal totalitarismo fascista non solo per costruire il consenso al regime ma soprattutto per plasmare un “uomo nuovo”. Lo sport nel regime totalitario doveva infatti preparare in vista delle guerre un maschio combattivo, audace, razzialmente sano e forte, antidemocratico.

Attraverso questi incontri il liceo vuole proporre una chiave di lettura che aiuti i giovani ad approfondire i nessi che collegano la retorica o lo sport con la costruzione delle ideologie totalitarie che condussero alle spedizioni coloniali, alla seconda guerra mondiale e, infine, alla deportazione nei campi di concentramento e di sterminio